Le seconde medie a Venezia

Abbiamo incontrato la Serenissima insieme alle seconde medie nelle giornate del 2 e del 9 aprile.

Mi hanno colpito due fatti: mentre spiegavo la facciata di san Marco alcune persone si sono fermate a guardarci: una mia alunna mi ha fatto notare che ci guardavano mentre dialogavamo, tentando insieme di cogliere i particolari della facciata, di capirne il significato osservandone e leggendone le parti. Mano a mano nel dialogo il professore introduceva i particolari, ma li indagava insieme alle intuizioni dei ragazzi. Per tutto il giorno la gita è stato questo guardare insieme, questo essere investiti e interpellati da una ricchezza dell’oggetto, dialogando con esso alla luce della nostra esperienza culturale (ciò che abbiamo studiato in storia, geografia, arte) e umana. Un’altra mia alunna mi ha detto: abbiamo camminato e lavorato tutto il giorno, ma neanche per un istante ho sentito la stanchezza. Allora ci siamo chiesti: cosa permette questo prevalere del gusto sulla fatica dell’imparare? Solo il desiderio di novità, di bellezza, di verità, che esplodono, quando incontrano un fascino misterioso e pieno di storia come quello di Venezia.

Da qualche anno le materie stanno diventando questo essere investiti dal reale per poterne poi leggere la profondità: davvero ci stiamo aiutando a privilegiare innanzitutto questa passività, questo accogliere l’oggetto, che è il primo punto di una ragione che si ridesta.

Prof. Francesco Fadigati