Emergenza Ebola in Sierra Leone

L’EcoBg  «Qui Sierra Leone. L’Ebola ha portato la disperazione»

Da Freetown la testimonianza di Ernest Sesay del Family Home Movement: in soccorso la scuola gemellata «La Traccia» di Calcinate.

Ci scrive Ernest Sesay da Freetown con le notizie riguardo alla situazione che stanno vivendo i nostri amici della scuola a noi gemellata.

 
04/11/2014
Carissima Kadiatu,
ti mando in copia gli aggiornamenti inviati stamattina ad AVSI.
Siamo ritornati da un viaggio nell’interno della Sierra Leone sabato sera dopo aver realizzato alcune attività nel Nord. Eccovi qualche notizia di questo lavoro.

  • Nel paese c’è ancora confusione causata dalla scelta del Governo di bloccare totalmente gli spostamenti nel paese per una settimana. C’è stata una comunicazione ufficiale da parte dell’ufficio del Presidente della Salute Pubblica a riguardo, ma il Capo Militare responsabile per l’ufficio nazionale “Ebola Rapipid Response”, ha detto che non hanno ancora ufficializzato la decisione.
    Secondo me vogliono tranquillizzare la gente che è molto agitata oppure daranno la comunicazione poco prima della chiusura. Vi terrò aggiornati, ma siamo ad ogni modo pronti per qualsiasi emergenza.
  • Abbiamo concluso un Workshop di due giorni, per 50 partecipanti in vari villaggi. Lo scopo era preparare e fornire il supporto psicologico necessario per ricevere i guariti dall’EBOLA che tornano nella loro comunità di origine. Parecchie comunità adesso rifiutano i guariti dal virus. Ecco perché FHM e AVSI sono impegnati a fare mediazione con famiglie e comunità prima che le persone guarite tornino a casa. I due giorni secondo i partecipanti sono stati utili ed è stato un gran successo.
  • I due ragazzi che vedete nelle foto in allegato hanno perso i genitori a causa dell’Ebola. Ora sono rimasti da soli nella casa. La ragazza aveva contratto il virus ma per miracolo e per l’aiuto del Signore è guarita. Da soli a casa, nessuno andava a trovarli, anzi la gente aveva paura di avvicinare la casa. Il nostro assistente sociale ha portato riso, soldi e altri beni. Nella foto si vede quanto Giraldine è contenta di mostrare il certificate di guarigione. Questa stessa attività di reintegrazione e supporto con beni e soldi, la stiamo portando avanti adesso soprattutto con gli orfani.
  • Nella Clinica della nostra scuola finiscono domani di costruire due sale di isolamento nel caso in cui abbiamo un sospetto di Ebola nella comunità di Mayenkineh. Qualcuno era morto due giorni fa, abitava a circa 100 metri dalla scuola. Il test per confermare se era morto dal Ebola deve ancora essere fatto. Speriamo in bene, perchè è molto vicino la scuola.
  • Stiamo organizzando un programma di educazione via radio per tre comuni della regione del Tonkolili: Bumbuna, Mile 91 e Magburaka. Questo lavoro avrà una ricaduta anche sui piccoli villaggi dei dintorni di questi tre comuni. I capi villaggio ci hanno detto che questo sarebbe un gran aiuto per i ragazzi perché non si sa ancora quando potranno tornare a scuola.
  • Poi dobbiamo anche vedere quanto possiamo aiutare Tabai (una piccola scuola che da diversi anni viene aiutata dall’FHM). Ora i due presidi della nostra scuola e tre persone dell’ufficio saranno incaricati di questo programma.
20/10/2014
Carissimi,
vi scrivo brevemente alcuni aggiornamenti. Il ministro della salute e l’uno hanno dichiarato che se non fermiamo il virus entro dicembre avremo da curare circa diecimila orfani. Questo è abbastanza preoccupante. Speriamo che non sia così. Però ieri gli assistenti sociali sono andati a verificare una storia incredibile.
In una famiglia a 400 metri dal nostro ufficio di Freetown, sono morte 7 persone tra cui i parenti di sei ragazzi a causa di Ebola. La comunità con panico e paura ha dovuto mandar fuori questi bambini dalla loro casa. Ma il paramount chief (Sindaco locale) e gli altri hanno creduto che queste 7 persone sono state uccise da un diavolo e quindi i loro bambini sono pericolosi e nessuno può avvicinarli. Adesso i bambini dormono sotto un pavimento in una moschea, senza cibo e acqua. Qualcuno ci ha contattato e siamo riusciti a vederli (senza toccarli ). Ora ci occupiamo per sostenerli con cibo, acqua e vestiti. I medici hanno detto che conclusi i 21 giorni di osservazione verrà fatto un test che testerà se i ragazzi hanno il virus. Quando saremo sicuri che non siano stati contagiati, potremo cercare loro un alloggio da qualche zia oppure un affido. Il vero problema è che qui la gente crede ancora che siano i diavoli i responsabili dei parecchi morti. Sfortunatamente, l’ultimo distretto che fin ieri era l’unico senza l’Ebola è stato colpito con 2 casi positivi. Ormai il virus è dappertutto in Sierra Leone.
Buon lavoro a tutti
Ernest
 
17/10/2014
Carissimi, 
qui le cose sono veramente peggiorate riguardo al virus Ebola, ormai Freetown è diventato un hot spot dopo Kailanhun e Kenema. Se noi e la comunità internazionale non ci sbrighiamo il peggio deve ancora venire. Ormai stiamo vivendo in una realtà di panico, paura e disperazione. Abbiamo sentito che ci sono stati nuovi casi positivi anche a Kabala, l’unico posto che non aveva ancora registrato un caso positivo. Nessuno adesso sta vivendo una vita normale. Non si possono più salutare i propri cari con una stretta di mano. Gli ospedali ormai hanno paura di tutti i pazienti. Lungo le autostrade, sono presenti posti di blocco per controllare i malati e provare la febbre sono dappertutto. Sembrano gli anni della Guerra. 
Con il vostro aiuto, abbiamo preso l’impegno tramite AVSI di lavorare nei villaggi a Tonkolili district, Bombali e l’est di Freetown. Le scuole sono chiuse e gli studenti sono sempre più disperati; insomma non è una bella situazione. Con altri aiuti privati che ho ricevuto da amici tipo Marco di Roma, Carlo di Trento, sono riuscito ad aiutare le famiglie di FHM con sacchi di riso, olio, sapone e altri viveri. Andiamo avanti tenendo duro con la speranza che prima o poi la situazione cominci a migliorare; spero prima di Natale. 
L’AVSI e Carlo di Trento stanno presentando progetti in modo che riescano ad aiutarci a sostenere più famiglie nei diversi villaggi. Spero che voi stiate bene. Continuate a pregare per noi affinché il buon Dio ci salvi da questa brutta situazione.
Un abbraccio forte a tutti.
Franco mi raccomando stammi bene!

Si veda la lettera del Rettore ai genitori.

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