I nostri studenti incontrano Daniel Pennac a Perugia

Dai ragazzi che hanno partecipato al Campus Europeo per la Creatività di Perugia.

Gli avvenimenti che lasciano maggiormente il segno nella vita sono quelli imprevisti. E definirei imprevista la proposta della preside di partecipare con due mie compagne di classe e la professoressa Pavesi al Campus Europeo per la Creatività di Perugia – una settimana di convivenza organizzata dal Ministero dell’Istruzione per studenti e docenti provenienti da 28 paesi d’Europa.

La convention si è aperta il 7 novembre in modo decisamente interessante con lo scrittore parigino Daniel Pennac che ci ha accolto con queste parole: “Je suis ici pour curiosité. Mon rêve c’est de voir vos rêves se réaliser”. (Sono qui per curiosità. Il mio sogno è che i vostri sogni diventino realtà”). E in seguito, quando gli abbiamo dato una copia del nostro giornale scolastico Arrow ha esclamato con entusiasmo aprendo la tasca della giacca: “Mais quel projet intéressant! Mets-le ici dans ma poche des revues.” (Ma che progetto interessante! Mettilo qui nella mia tasca delle riviste”).

E poi i giorni successivi di sorpresa in sorpresa. Il mattino siamo stati coinvolti nelle lezioni di docenti italiani e stranieri basate su metodi didattici innovativi, volti a rispondere alle nuove sfide culturali che ci vedono protagonisti; mentre il pomeriggio abbiamo partecipato a diversi workshops come ceramica, musica, fotografia e teatro, divisi in gruppi di lavoro internazionali.

Ognuno di questi momenti è stato un’occasione di crescita e la cosa più entusiasmante è stata la nascita di un’amicizia imprevista con studenti inglesi, tedeschi, portoghesi, spagnoli e anche dell’Europa dell’est. Una comune baldanza e lo stesso desiderio di creare e vivere qualcosa di bello insieme, come lo spettacolo teatrale messo in scena l’ultima sera, o il concerto di musica classica che ci hanno offerto alcuni amici stranieri o ancora i canti e le risate durante la visita di Perugia ed Assisi.

Cosa ha portato una ragazza portoghese ed una italiana a piangere mentre si abbracciavano prima di tornare ognuna al proprio paese di origine? La nostalgia per un’amica con la quale si è condivisa un’esperienza reale e bella. Che è, in fin dei conti, quello che voglio per me di ritorno dal campus. Condividere con i miei compagni di classe le lezioni, lo studio, i compiti, il tempo libero e godersi tutti questi momenti fino alle lacrime. Come dice una canzone del gruppo “Amigos de Gines”: “qualcosa muore nell’anima/quando un amico se ne va”.