Lettera del rettore ai genitori

Carissimi genitori,

vorrei condividere qualcosa di ciò che mi è capitato durante un recente viaggio in Estonia, perché credo abbia a che fare con il cammino educativo che ogni giorno costruiamo insieme. Sono stato invitato dalla professoressa Irina Paert, che insieme ad un gruppo di genitori ha fondato a Tallinn una scuola di ispirazione cristiana ortodossa, la Saint John Evangelist School. Un anno fa io e Franco Nembrini abbiamo visitato la sua scuola; in seguito lei è venuta a farci visita durante la scorsa festa della Traccia.

In questo ultimo viaggio ho partecipato ad una conferenza sull’educazione dal titolo “Io sono perchè spero. Una pedagogia della speranza”. Gli altri relatori erano figure eminenti del mondo accademico e pedagogico ortodosso provenienti da Russia, Lituania, Grecia, Inghilterra, America.

In particolare mi hanno colpito due aspetti:

L’amicizia e il rapporto di collaborazione fra gli insegnanti e i genitori della Saint John Evangelist School. Osservandoli mi è venuto in mente il rapporto con voi, i passi che stiamo vivendo per educare insieme i nostri ragazzi; il clima di collaborazione di cui spesso godiamo (penso ad esempio alle serate referenti). Riconoscendolo vivo anche in loro è cresciuto in me il desiderio che il nostro cammino possa approfondirsi e veder crescere sempre di più questa preziosa corresponsabilità.

-Lo stupore del pubblico di fronte all’esperienza che ho raccontato. Nel mio intervento ho detto che noi educatori possiamo comunicare la speranza ai nostri ragazzi se siamo in cammino per riceverla ogni giorno. Per questo ho parlato di tutti quegli adulti da cui sto imparando uno sguardo pieno di speranza. Penso ai miei colleghi. Penso alle esperienze che raccontate nelle serate referenti, ai tentativi educativi che ciascuno vive coi propri figli: questa condivisione mi riempie di speranza. Ho raccontato di quanto è decisivo per me guardare una persona viva come don Julian Carron (il prete spagnolo che oggi guida il movimento di Comunione e Liberazione, da cui nasce lo sguardo educativo della nostra scuola). Imparando da questi esempi, io sto imparando a vivere una speranza educativa, tanto che a Tallinn ho raccontato alcuni di quei frutti positivi che vediamo accadere in classe, nel rapporto coi nostri ragazzi.

Ho raccontato ad esempio di quel nostro ex alunno che dopo 4 anni mi ha contattato su Facebook per dirmi  che ricordava ancora l’osservazione della neve nei campi vissuta insieme tanto tempo prima; ho letto i temi di nostri studenti che raccontavano il loro personale incontro con Leopardi, Anna Frank, Dante. Ho raccontato che i ragazzi che ci hanno fatto più faticare hanno educato in noi uno sguardo umano. Mentre parlavo ho visto crescere una grande commozione nella platea e persino gli altri relatori sono intervenuti per ringraziare e porre ulteriori domande.

Nei dialoghi di quei giorni ho parlato del corso genitori, della festa della Traccia, dei momenti di incontro fra noi. Mentre raccontavo, ero ben cosciente di tutti i limiti e i problemi della nostra scuola, di tutti i passi che dobbiamo ancora fare, di quanto sia impegnativo il cammino che occorre per rendere sempre più matura la nostra esperienza educativa, eppure vedevo lo stupore grato di chi ascoltava: era la meraviglia di chi riceve una cosa bella e utile per sé. Ho capito ancora di più cosa significa che un’esperienza vera, pur con i limiti che ha, è un bene per tutto il mondo.

Ci tenevo a scrivervi queste cose anche perché penso alla imminente festa della Traccia che si terrà dal 31 maggio al 10 giugno. Il titolo della festa è “C’è bisogno di me”. Come mi è più chiaro questo titolo dopo questo viaggio in Estonia! Qualsiasi contributo ciascuno si trovi a dare, piccolo o grande che sia, deve poter sapere che questo suo coinvolgimento ha a che fare con il mondo: oltre a far crescere la sua persona, oltre a contribuire alla nostra scuola, genera lo stupore e la commozione di uomini vicini a noi o di chi vive a migliaia di chilometri dalla nostra realtà.

Vi invito a scaricare il programma della festa sul sito della scuola  (è stato appena rinnovato!). In allegato troverete il promemoria dei principali incontri e spettacoli di quest’anno.

Buon lavoro e buona fine dell’anno scolastico a tutti,

prof. Francesco Fadigati